Non esistono parole al mondo che non siano state già scritte, all'Alba dei Tempi.......PAROLE SCOLPITE negli anfratti più profondi del cuore della Terra, nelle pieghe più morbide e levigate dell'intero universo, tra le radici della natura o tra i voli di ali celesti. Solo lo scrittore, come saggio e vecchio geografo, le sa cercare, comprendere e disegnare in pagine di eterna memoria......

I miei libri

giovedì 24 novembre 2016

Lettere a un figlio sull'educazione

 
Diciotto lettere scritte da un padre, per parlare di educazione a un figlio che sta per mettere su famiglia. Tutto vero: le lettere, il padre, il figlio. Anzi: i nove figli, che in queste pagine ci hanno messo la vita. Anche la faccia, accettando di comparire in copertina. Nessuna teoria: soltanto realtà. In uno dei suoi tre romanzi, "Giusto", pubblicato nel 2006 e continuamente ristampato, Giovanni Donna d'Oldenico ha toccato il tema della paternità, dal punto di vista di un genitore di eccezione: san Giuseppe. Qui non parla del mestiere di padre; lo fa, scrivendo per trasmettere quanto sta imparando e vivendo; cioè quello che serve a un uomo per crescere e quanto serve per crescere un uomo. Perché uno è sempre figlio. Lettere indirizzate a un figlio, ma destinate a chiunque abbia a cuore l'educazione, in qualsiasi contesto; genitori per primi. Non accademia, né galateo o psicologia; nessuna ricetta pronta: solo gli ingredienti sui quali ciascun lettore lavorerà. Ogni lettera ha un tema, introdotto da un titolo: basta leggerli tutti per capire di che cosa si tratta. Soprattutto: di chi si tratta. IBS
 
Giovanni Donna D'Oldenico è un medico, sposato con Carmina e padre di nove figli. Vive con la famiglia a Torino. Sulla porta di casa Donna D’Oldenico si legge “DOMINICI SCHOLA SERVITII”, SCUOLA DI SERVIZIO DEL SIGNORE, una frase della regola di san Benedetto. Ma è una casa o un monastero? E' una casa dove il monastero vi ha preso dimora. Un monastero allegro e pimpante, dove un uomo, una donna e il resto della grande tribù, Piero, Anna, Carlotta, Filippo, Matteo, Giuseppe, Tommaso, Agnese e Maddalena, aprono le loro affaccendate giornate con la sveglia alle sei del mattino, la colazione, l’Angelus, e poi via, ciascuno al suo lavoro, preceduto per mamma e papà dalla Santa Messa. Altro momento fisso, per la grande famiglia, è la sera, quando si ritrova a recitare compieta (in latino), a leggere un articolo di giornale ed una pagina di storia della Chiesa.
 
Il figlio maggiore Piero è anch'egli medico.
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Ho appena ultimato la lettura di questo libro, scritto con la passione ed il cuore di un padre che si premura di fare al figlio, che sta per sposarsi, un grande regalo: la sua stessa vita, fatta di fede, di preghiera e di impegno.
Pagina dopo pagina, si legge anche tra le righe e con un certo fremito di commozione, come prenda forma il desiderio del padre di voler consegnare  se stesso nelle mani del figlio. Il lettore è come rapito nell'assistere al passaggio da una vita accolta ad una vita donata, un dono al quale ne corrisponde un altro di ugual valore e preziosità. Si dice che basti l'esempio e che non servano tante parole per mostrare agli altri la propria identità di cristiano fedele e devoto, ma qui è come se la fede viva di questo padre sia diventata ancor più incisiva, reale e concreta attraverso le parole che scaturiscono dal cuore; una pagina dopo l'altra, si realizza il mistero di ogni paternità, di un padre che, scoperta la presenza di Dio nella sua vita, capisce di non poter fare a meno di lodarlo, ringraziarlo, seguirlo e farlo conoscere. Le parole si fanno carne viva, la carne del padre che ha generato il figlio e che ora resta immortale nelle pagine di questo bel libro, perché a sua volta il figlio generi alla vita altra vita, tutto per la maggior gloria di Dio.